L’intervento è stato eseguito negli Stati Uniti da alcuni chirurghi di Boston. Si tratta di xenotrapianto (cioè organi prelevati da un’altra specie) che, in caso di riuscita, potrebbe aprire le porte a tante persone in lista di attesa.
Il rene di maiale è stato modificato geneticamente e trapiantato in un uomo di 62 anni, colpito da malattia renale terminale. In passato erano stati fatti già tentativi del genere, ma su persone in morte cerebrale.
La notizia è stata pubblicata dal New York Times, secondo cui, l’organo ha iniziato a funzionare subito dopo l’intervento producendo urina e migliorando le condizioni del paziente.
Grande soddisfazione da parte del Massachusetts General Hospital, poiché tale approccio potrà essere in futuro la salvezza per milioni di persone affette da insufficienza renale. Il paziente sottoposto al trapianto si sta riprendendo e presto potrebbe lasciare l’ospedale. L’uomo aveva ricevuto già un trapianto di rene, ma dopo cinque anni, ha incominciato ad avere problemi. Si è sottoposto allo xenotrapianto non solo per essere aiutato, ma anche per dare speranza alle tantissime persone che hanno bisogno del trapianto per sopravvivere.
Il fine di questo tipo di interventi è quello di rendere il trapianto accessibile a tutti. Oggi moltissimi pazienti sono legati alla donazione umana e in attesa di strategie diverse, nel mondo, abbiamo ancora bisogno di questo metodo. La scarsità di organi spinge la scienza sempre più ad individuare altre strade ed ampliare le possibilità del trapianto d’organo a tutti.
gc