Sono le donne ad essere più attente alla prevenzione, una tendenza consolidata nel tempo e confermata recentemente. Purtroppo, l’emergenza sanitaria ha inciso su questo aspetto, nell’ultimo anno appena un’italiana su due ha effettuato una visita ginecologica. Un dato che emerge dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, in collaborazione con Nomisma, che ha interpellato un campione di 1200 italiani in merito alle proprie scelte in materia di salute.
L’indagine è stata condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a inizio 2022 su di un campione della popolazione italiana stratificato per età (18-75 anni), sesso ed area geografica con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli.
“Stando ai risultati, – riporta UniSalute – metà delle donne italiane non è andata dal ginecologo negli ultimi 12 mesi, ma quasi una su tre sembra evitare questo controllo di base a prescindere dalla pandemia: il 16% dichiara infatti di non fare una visita ginecologica da molti anni, e addirittura un 13% afferma di non averla mai fatta. Anche un esame importante come il Pap test – fondamentale per individuare anomalie al collo dell’utero – è stato effettuato nell’ultimo anno da meno di una donna su tre (31%); ma preoccupa ancora di più che, nella fascia d’età tra i 30 e i 44 anni, il 30% delle donne dichiari di non averlo mai fatto, o di averlo fatto molti anni fa”.
Inoltre, anche i controlli sul tumore al seno relativi alla prevenzione non hanno fornito un quadro migliore. “Solo una donna su quattro – si legge – ha svolto un’ecografia al seno nell’ultimo anno, e il 44% delle donne tra i 30 e i 44 anni non si è mai sottoposta a questo esame. Tecniche preventive come l’autopalpazione, inoltre, sono ancora praticate con regolarità solo da una minoranza delle donne italiane (29%). Per quanto riguarda la mammografia, quasi una donna su quattro (23%) tra i 45 e i 54 anni dichiara di averla effettuata molti anni fa, o addirittura di non averla mai effettuata, nonostante sia consigliata come controllo regolare a tutte le donne sopra i 40 anni”.
Riguardo agli uomini i dati sono ancora più sconfortanti e purtroppo non ci sono sorprese. “Il sondaggio rivela come appena il 15% sia stato dall’andrologo nell’ultimo anno. Inoltre, un esame importante per la salute della prostata, ossia il dosaggio del PSA, è stato effettuato nell’ultimo anno solo dal 42% degli uomini nella fascia d’età tra i 55 e i 65 anni, dato che scende al 27% nella fascia d’età 45-54 anni”.
In conclusione, se per la prevenzione femminile bisogna fare di più, sul fronte maschile si è ancora troppo indietro.
Donne e uomini hanno invece poca attenzione alla salute della propria pelle. Secondo UniSalute “oltre la metà (54%) sia degli uomini che delle donne non ha mai svolto una visita dermatologica per la valutazione dei nei. Un dato che rappresenta un segnale d’allarme in vista dei mesi estivi, a cui si spera di porre rimedio con le tante campagne che a maggio vengono dedicate alla prevenzione del melanoma”.
Giuseppe Colamonaco