L’iscrizione ai corsi universitari in Medicina e professioni Sanitarie sia libero e senza test. A dirlo le tante famiglie italiane che, ogni anno, devono affrontare costi extra-universitari per la preparazione ai test di ingresso. Sulla stessa scia la proposta della Regione Campania, voluta dal presidente Vincenzo De Luca, di abolire i test, non solo a medicina ma anche alle altre professioni sanitarie.
In effetti si chiede che i futuri studenti abbiano le stesse possibilità di iscrizione delle generazioni passate, senza essere scremati, ingiustamente, in test che spesso sollevano polemiche.
Attualmente la ministra Bernini sta pensando ad un nuovo sistema, basato su quesiti selezionati da una banca dati aperta e pubblica. In effetti si sta lavorando su nuove forme di accesso. Non è mancato il commento del presidente De Luca nell’appuntamento settimanale via social del venerdì: “Ho letto che si sta lavorando per modificare il sistema dei test d’ingresso nella facoltà di medicina: menomale, si cominciano a svegliare dopo mesi di battaglia condotta dalla Regione Campania”.
Inoltre, in Italia, il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione e trova il suo fondamento negli articoli 33 e 34. Infine, la carta costituzionale, all’articolo 3 prevede che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Riflettendo attentamente sui principi fondamentali della Costituzione, emerge chiaramente che, la Repubblica Italiana, ha il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” per garantire libertà ed uguaglianza ai propri cittadini.
In merito a quanto scritto nella stessa carta costituzionale, che è la legge fondamentale dello Stato italiano, i cittadini e quindi gli studenti, hanno il diritto di studiare senza ostacoli, pertanto qualsiasi forma di selezione (test o altro) di accesso universitario, potrebbe ritenersi un vero e proprio ostacolo che impedirebbe il “pieno sviluppo della persona umana”. Dunque, che ci sia un ingresso libero a Medicina e professioni Sanitarie, secondo un principio di eguaglianza sancito anche dalla Costituzione, non è poi un’idea folle.
Giuseppe Colamonaco