Civitavecchia e Napoli nella “top 5” europea dei porti con maggior flussi turistici legati alle crociere

Il turismo crocieristico è uno dei pochi fenomeni che ha mostrato una crescita significativa a livello mondiale negli ultimi anni, con un tasso medio annuo superiore al 5% (più precisamente 5,4%) nell’ultimo decennio, raggiungendo circa 30 milioni di passeggeri negli ultimi anni, in evidente aumento rispetto ai 17,8 milioni di passeggeri nel 2009. Nell’ultimo anno considerato si calcola che l’Italia abbia accolto quasi 9,3 milioni di passeggeri (+257,5% nel 2022/2021). Ed i porti di Civitavecchia e Napoli si piazzano ai primi posti nella classifica europea che movimentano maggiori crocieristi. Così come sicuramente è sempre il bacino del Mediterraneo (dopo i Caraibi) a rappresentare il maggior business per gli operatori del settore, con il 17% della capacità totale mondiale ospitata nelle sue acque, ovvero il 61% dell’offerta totale di posti letto localizzati in Europa (33 milioni).

E’ quanto si afferma nello studio “Turismo crocieristico italiano: scenari e trend dopo la pandemia globale. Il test case di MSC”, consultabile in open access, curato da Antonio Coviello (economista, ricercatore Cnr-Iriss e docente del Dipartimento di Economia/Green Economy nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli) e Renato Somma (ricercatore Ingv e associato al Cnr-Iriss e al Cnr-Ismar), pubblicato nel volume “Sostenibilità. Contributi per il I Rapporto SuLab” edito nei Quaderni della Ricerca del Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche dell’ Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove si affrontano le sfide costanti dettate dalla sostenibilità con un approccio scientifico e multidisciplinare. https://universitypress.unisob.na.it/index.php/libri/sostenibilita-contributi-per-il-primo-rapporto-sulab.html.

“Pur rappresentando solo il 2% del turismo mondiale, il settore crocieristico occupa una posizione strategica nello scenario economico internazionale, con effetti positivi diretti, indiretti e indotti. Infatti, il contributo totale del settore crocieristico all’economia globale nell’ultimo anno considerato (somma degli effetti diretti, indiretti e indotti) è stato di circa 160 trilioni di dollari, a fronte di circa 30 milioni di crocieristi imbarcati e di una stima di circa 96 milioni di passeggeri in transito nei vari scali del pianeta”, spiega Coviello. Il capitolo  indaga il ruolo del turismo crocieristico, quello del lusso ed i suoi effetti economici nell’economia turistica italiana. Il ruolo dei porti in Italia e il caso MSC sono indagati in chiave di turismo sostenibile, con particolare riguardo all’inquinamento delle diverse matrici ambientali.

“I numeri di questo forte sviluppo del turismo crocieristico parlano chiaro: i posti letto sulle navi sono passati da 185.000 nel 1998 a circa 685.000 nel 2021. Ma si prevede un ulteriore aumento, con circa 160.000 nuovi posti barca (tra il 2022 e il 2027), numeri che potranno essere raggiunti attraverso 76 nuove costruzioni navali commissionate, per un valore complessivo di circa 50 trilioni di dollari. L’industria cantieristica europea può contare su una posizione di leadership a livello mondiale grazie ai numerosi cantieri navali specializzati sia nella costruzione che nella riparazione e manutenzione. Infatti, delle 141 navi entrate in servizio tra il 2010 e il 2021, ben 130 sono state costruite in Europa (il 93%), mentre altre 69 (il 91% del portafoglio ordini globale) saranno consegnate tra il 2022 e il 2027 per un valore stimato di circa 48 trilioni di dollari”, prosegue.

La pubblicazione riprende il filone di ricerca in materia di turismo (sostenibile, del lusso, ecc.), già oggetto di capitoli specifici sul Turismo di Lusso nei precedenti “Rapporti sul turismo italiano” di Cnr Edizioni (edizioni XXIV e XXV,  cfr. https://www.iriss.cnr.it/pubblicato-il-nuovo-report-sul-comparto-luxury-tourism/) sempre a cura di Antonio Coviello, responsabile scientifico del progetto di ricerca in “Destination Management” per la valorizzazione dei territori del Cnr-Iriss.

“Il turismo crocieristico sta vivendo un periodo di grande sviluppo e, soprattutto, di grande cambiamento in un momento in cui la sostenibilità del viaggio è diventata una condizione sempre più richiesta nelle scelte dei viaggiatori. Le destinazioni scelte ed i porti che ospitano queste grandi navi da crociera diventano volano per lo sviluppo dei territori coinvolti”, sostengono i due studiosi.

“Osservando con attenzione la classifica dei porti del Mediterraneo che movimentano i maggiori flussi turistici legati alle crociere, Barcellona si distingue al primo posto, seppure con poco scostamento dalla performance di Civitavecchia, ora al secondo posto. I due porti condividono anche cambiamenti simili rispetto all’anno precedente: +320-325% di passeggeri movimentati e +190% di navi toccate. Seguono Marsiglia (1,4 milioni di passeggeri), Palma di Maiorca (1,3 milioni di crocieristi). Subito dopo, al 5° posto, c’è il porto di Napoli, che mostra una crescita che appare in costante aumento: circa 1 milione e 150 mila passeggeri nel 2022 (+354% sul 2021) e circa 500 ormeggi (+200% rispetto al 2021)”, sottolinea Coviello.

“È stato stimato che entro il 2027 la flotta di navi da crociera oceaniche rifletterà progressi significativi nella ricerca del settore crocieristico per un futuro più pulito ed efficiente. Nel dettaglio: 174 navi da crociera saranno dotate di impianti elettrici da terra, 26 navi da crociera saranno alimentate a gas naturale liquefatto e l’81% della capacità globale sarà dotata di sistemi avanzati di trattamento delle acque reflue, perseguendo l’obiettivo di crociere a zero emissioni di carbonio entro 2050. Le navi da crociera hanno un impatto ambientale negativo sulle città portuali. Mentre i porti per navi da crociera più inquinati in Europa sono Barcellona e Palma di Maiorca, i porti italiani di Venezia, Civitavecchia, Livorno, Napoli, Genova e La Spezia sono tra i più inquinati al mondo”, aggiunge Renato Somma, sottolineando, però, che diverse compagnie di crociera (MSC Crociere e Costa Crociere, principalmente per gli italiani) stanno lavorando in una direzione più ecologica. “MSC, ad esempio, ha dotato 13 delle sue 19 navi del sistema EGCS per ridurre le emissioni di ossido di zolfo delle navi del 97% attraverso un sistema di raccolta delle acque di lavaggio dei gas di scarico che può funzionare a circuito chiuso nel 74% degli ormeggi”. Nel Rapporto si evidenzia anche come molte compagnie di navi da crociera si concentrano sempre più sulla sostenibilità come strategia di marketing, offrendo una varietà di programmi di escursioni a terra incentrati sulla sostenibilità in base ai criteri forniti dallo “Standard di settore” del Global Sustainable Tourism Council. La gamma di escursioni a terra sostenibili offre visite a parchi nazionali, centri di riabilitazione della fauna selvatica, fattorie biodinamiche e aziende sostenibili. Il trasporto per queste escursioni può includere passeggiate a zero emissioni di carbonio, ciclismo, paddle boarding o vela invece di un tour in autobus. Poiché le escursioni a terra sono di provenienza locale, creano posti di lavoro a beneficio delle comunità locali.

“Il prodotto più venduto nel mercato intermediato per l’Italia è il turismo urbano in città di notevole interesse artistico e archeologico (57,3% degli Operatori Turistici censiti), secondo i tour itineranti (38,8%), terzo il soggiorno balneare (35%), al quarto posto il turismo enogastronomico (17,3%). Seguono i soggiorni in montagna (15,4%) e quelli dedicati allo sport (11,9%). Per quanto riguarda la tipologia di clienti del turismo crocieristico, le generazioni più giovani rappresentano il futuro delle crociere: l’88% dei “Millennial” e l’86% dei viaggiatori della “Gen-X” che hanno già fatto una crociera in precedenza, affermano di voler tornare a farlo. I millennial sono i più interessati, così come lo sono le altre generazioni contemplate. Per attirare più crocieristi alle prime armi e soddisfare le esigenze dei crocieristi abituali, le compagnie di crociera offrono sia crociere più brevi che crociere più lunghe. Di conseguenza, mentre la durata media della crociera rimane di 7 giorni, la gamma di opzioni di durata della crociera si è ampliata”, conclude Coviello. Si prevede che la base di consumatori del mercato del lusso crescerà da circa 400 milioni di persone nel 2022 a 500 155 milioni entro il 2030, per un valore compreso tra 540 e 580 miliardi di euro entro la fine dell’attuale decennio, rispetto 156 ai 353 miliardi di euro stimati nel 2022. (Figura 7). La quota dei clienti più importanti è in crescita e rappresenterà circa 157 il 40% del valore di mercato nel 2022, rispetto al 35% dell’anno scorso. Questi consumatori sono affamati di prodotti ed esperienze unici, mettendo in moto le strategie VIC (very important client) dei marchi, incluso lo stesso settore delle crociere.

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