A Nocera Inferiore una marcia per la pace ed il “cessate il fuoco”

Il cessate il fuoco ed il no ad ogni forma di guerra e di violenza il filo conduttore della marcia per la pace prevista per il prossimo 17 maggio, alle 18,30, tra le strade cittadine di Nocera Inferiore. Sono state invitate a partecipare tutte le associazioni del territorio, le comunità religiose, le scuole, le città dell’Agro nocerino – sarnese, la provincia di Salerno ed i sindacati. Un evento che si spera sia di grande valore comunicativo ed educativo per le giovani generazioni.

È il sindaco Paolo De Maio, in prima persona, a volere fortemente una manifestazione per la pace. In verità già la sua amministrazione, pochi mesi fa, ha lanciato un appello formale in tal senso. L’approvazione, a febbraio, in Commissione consiliare Pari Opportunità della mozione a firma della consigliera Lisa Ruggiero, a nome del gruppo Nocera Città Solidale, per il cessate il fuoco immediato. “Le amministrazioni locali – da una nota ufficiale del Comune – possono e devono elevare la propria voce di dissenso contro ogni forma di violenza e a favore della pace, facendosi interpreti del pensiero e dei sentimenti delle proprie comunità civiche. Nocera Inferiore è tra i pochi Comuni della Campania ad aver abbracciato la causa di un appello formale per l’immediato cessate il fuoco a Gaza, affinché arrivi in tutte le sedi internazionali opportune per l’immediato ripristino dei diritti umanitari”.

Le guerre, quelle attuali, moderne, distanti dai conflitti del secolo scorso e dell’Ottocento, sono “(in)finite”, “sono sempre meno governabili, perché producono dinamiche autonome o comunque refrattarie ai soggetti che le scatenano e alle loro intenzioni originarie”, come evidenziato alcune settimane fa dalla rivista di geopolitica Limes in occasione dell’undicesima edizione del Festival Limes di Genova. “Lo dimostra la guerra economico-tecnologica – ribadisce Limes – combattuta a colpi di sanzioni: stratificandosi, queste generano distorsioni strutturali dei circuiti commerciali e conseguenti fome di adattamento agli embarghi, che risultano così in buona parte vanificati”. E poi l’uso dell’attuale strumento militare, molto pericoloso, “perché incurante degli effetti che tecnologie belliche sempre più distruttive e pervasive producono su territori, popolazioni, equilibri strategici”. Bambini, donne e anziani, le vittime costanti di questi odierni conflitti, da qualunque parte si guardi guerra. Infine, ma non secondaria, la carenza della diplomazia che, in queste guerre, è spesso assente o comunque poco incisiva. Probabilmente è questo il vero fronte per il quale tutti dovrebbero combattere: i rapporti diplomatici. Un insegnamento che arriva dal passato, da quel mondo diviso in due blocchi in piena guerra fredda, ma che della diplomazia faceva la sua vera e unica arma per dirimere spinose questioni internazionali. Il 17 maggio, oltre la partecipazione, la richiesta di esporre una bandiera o uno striscione con la scritta “pace”, idea lanciata dalle testate locali RTAlive e Risorgimento Nocerino.

gc

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