Il monito di Angelo Rispoli (segretario generale Fiadel provinciale): “Chiediamo la stabilizzazione oraria dei lavoratori part-time che da anni fanno più del proprio dovere per senso di responsabilità”.
La Fiadel Salerno annuncia la proclamazione di uno sciopero dei dipendenti della Colser Società Cooperativa, impegnati nel servizio di pulizie presso l’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, per il prossimo 18 giugno. La decisione arriva a seguito dell’esito negativo dell’incontro del 31 maggio scorso con la Colser, che ha visto un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro già critiche.
La vertenza sindacale riguarda principalmente la stabilizzazione dei lavoratori con contratti part-time, il reintegro dei lavoratori il cui contratto non è stato rinnovato, e le condizioni di lavoro inadeguate.Angelo Rispoli, segretario generale della Fiadel Salerno, è stato chiaro sulla vicenda: “Da due anni, da quando la Colser si è insediata presso l’ospedale il 16 febbraio 2022, ci troviamo di fronte a continue difficoltà. I lavoratori part-time, nonostante i contratti limitati, spesso lavorano molte più ore di quanto previsto. Questo implica che dovrebbero essere stabilizzati con contratti a tempo pieno, per garantire loro diritti e tutele adeguate”, ha detto.Enzo Casola, delegato sindacale della Fiadel Salerno, ha spiegato: “L’azienda non ha rinnovato il contratto a sei dipendenti senza fornire motivazioni valide. Questi lavoratori, nonostante avessero contratti part-time, hanno spesso svolto il doppio delle ore previste dal loro contratto. Questo non è solo ingiusto, ma anche contrario ai principi di equità e correttezza sul lavoro. Abbiamo chiesto spiegazioni all’azienda, ma non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti”.Giuseppe Ventura, un altro delegato sindacale della Fiadel Salerno, ha sottolineato un altro aspetto fondamentale della vertenza: “Le condizioni di lavoro sono inadeguate. Circa 150 operai non dispongono di spogliatoi idonei, armadietti o docce. Questa è una situazione scandalosa e vergognosa che necessita di un intervento immediato. Inoltre, la distribuzione delle ore straordinarie non è equa. Recentemente, alcune ore in più sono state assegnate a quasi tutti i lavoratori, tranne a due nostri iscritti. Questo sembra un attacco diretto al nostro sindacato”.La Fiadel, dunque, richiede la stabilizzazione oraria dei lavoratori part-time, che da anni svolgono lavoro straordinario oltre quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro di categoria, oltre all’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori assunti a tempo determinato, in via prioritaria rispetto a nuove reclutamenti.Nonostante le rassicurazioni della Colser negli uffici della Prefettura di Salerno e la sospensione temporanea dello stato di agitazione, l’incontro del 31 maggio scorso ha avuto esito negativo. La Colser, secondo la Fiadel provinciale, non ha fornito risposte adeguate alle richieste di stabilizzazione e reintegro dei lavoratori, e non è stato redatto alcun verbale.Dato il mancato accordo, il sindacato guidato da Rispoli ha proclamato uno sciopero dei lavoratori presso l’Azienda “Ruggi” di Salerno per il 18 giugno prossimo, con presidio dei lavoratori presso l’ospedale di Salerno. Lo sciopero vedrà la partecipazione anche di dirigenti sindacali esterni.“Ci aspettiamo che da qui al 18 giugno l’azienda faccia un passo indietro e si sieda seriamente a discutere le problematiche del cantiere. Se questo non avverrà, procederemo con lo sciopero per difendere i diritti dei lavoratori e migliorare le loro condizioni di lavoro”, ha detto il segretario Rispoli.Il delegato Enzo Casola ha aggiunto: “Non possiamo accettare che l’azienda decida unilateralmente il da farsi senza un reale confronto con i sindacati. Le condizioni di lavoro devono migliorare e i lavoratori meritano stabilità e rispetto”.Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’altro delegato, Giuseppe Ventura: “La situazione è diventata insostenibile. Se non vedremo un cambiamento, questo non sarà né il primo né l’ultimo sciopero. Continueremo a lottare per i diritti dei lavoratori”.