Una Grande Nocera come l’Antica Nuceria, si spera in un confronto tra i candidati sindaci. Il benessere di una comunità passa anche per riflessioni del genere.
L’unificazione delle due Nocera, al momento, sembra non essere argomento di battaglia elettorale in vista delle amministrative. Eppure, al di là dei programmi dei singoli schieramenti, sarebbe interessante conoscere il pensiero sul tema dei candidati sindaci. Inserire o meno nel proprio programma elettorale la questione unificazione, non significa non discuterne, anche perché alla cittadinanza potrebbe interessare. I comuni di Nocera Superiore e Nocera Inferiore hanno già deliberato in consiglio comunale sulla fusione delle due Nocera. La Nocera dei casali superiori con un diniego alla unificazione sotto l’amministrazione Cuofano, mentre la Nocera dei casali inferiori con un sì sotto l’amministrazione Torquato. Questi i documenti ufficiali più recenti delle due municipalità. Fatto anche insolito, poiché Nocera Superiore e Nocera Inferiore, all’epoca dell’unione amministrativa Nuceria Paganorum, formavano insieme Nocera Soprana. Quindi un territorio omogeneo da un punto di vista culturale storico e territoriale, basti pensare che oggi al confine delle due città, Portaromana (Nocera Superiore) e Grotti (Nocera Inferiore), sono l’esempio di due quartieri intimi tra di loro e sensa soluzioni di continuità. Tanto è vero che la parrocchia di Santa Maria degli Angeli è un punto di riferimento per entrambi i rioni. La normativa sulla istituzione di nuovi Comuni è legge regionale n.54 del 1974. Il fatto poi che la fusione sia indicata per piccoli Comuni, cozza con il testo unico degli enti locali del 2000, in particolare con la legge n.56 del 2014, cioè la legge Del Rio, che alla fusione dedica 25 commi al primo articolo, introducendo vantaggi anche per comuni più grandi. Inoltre, sulla unificazione delle due Nocera, nel 2012, in una tesi di laurea del giornalista nocerino Luca Denis Nota, è dedicato un sondaggio con percentuali elevate da parte delle due popolazioni sulla fusione, oltre il 75% dei nocerini in entrambe le città si è espresso a favore. A questo punto, molto probabilmente, viste le intenzioni dei cittadini, documentate e non per sentito dire, la questione resta solo politica ed ecco perché sarebbe interessante conoscere il parere dei candidati sindaci. Infine, bisognerebbe chiedersi, come sia possibile che Nocera Corpo, cioè il Corpo della città (che va da Camerelle di Nocera Superiore sin quasi al prolungamento di Nocera Inferiore) sia divisa in due amministrazioni. Una ferita inferta a Nocera ed ai nocerini nel 1851. La visione di una Grande Nocera non può essere relegata ad argomento secondario e stagionale, bisogna avere il coraggio di proporre il tema più spesso, senza strumentalizzazioni di sorta. Comprendere che Nocera Unita, non è solo un traguardo, ma il punto di partenza per qualcosa di più ambizioso e costruttivo per il territorio, è già un passo avanti. E poi, se in passato Nuceria è stata capitale di una confederazione della Campania meridionale, perché non ripetere qualcosa di simile?
Giuseppe Colamonaco