Oltre 40 defibrillatori semiautomatici installati all’interno della Città Universitaria e nelle sedi di Roma e di Latina.
Lunedì 30 gennaio 2023 alle ore 11.00, presso l’Aula magna del Rettorato, si terrà l’evento “Sapienza Ateneo Cardioprotetto”, una giornata di sensibilizzazione volta a ridurre le morti da arresto cardiaco, con segmenti formativi, proiezione di filmati e interventi tecnico-scientifici dedicato. L’evento è dedicato alla presentazione della rete di Ateneo composta da oltre 40 defibrillatori semi-automatici esterni (DAE) collocati nelle sedi universitarie distribuite su tutto il territorio di Roma e Latina.
Dopo i saluti della rettrice della Sapienza Antonella Polimeni e dei presidi delle tre facoltà mediche Domenico Alvaro (Medicina e odontoiatria), Carlo Della Rocca, (Farmacia e medicina) Erino Angelo Rendina (Medicina e psicologia), interverranno docenti e tecnici dell’Ateneo che illustreranno il progetto realizzato e affronteranno il tema del contrasto alle morti cardiache improvvise. Saranno inoltre presentati i risultati di un’indagine condotta dai ricercatori dell’Ateneo sulle conoscenze in materia di primo intervento e sull’uso dei defibrillatori dei componenti della Comunità universitaria.
La rete di defibrillatori semiautomatici di Ateneo è stata resa operativa grazie alle attività di formazione certificate attraverso il corso Basic Life Support Defibrillation (BLSD), erogato dagli istruttori dei nostri Skill Labs e dei Centri di simulazione delle facoltà mediche, che ha visto il coinvolgimento di circa 400 addetti al primo soccorso. I dispositivi installati sono dotati di una guida vocale e di indicazioni visive che descrivono nel dettaglio ogni operazione da compiere. Le elaborazioni che consentono in modo intuitivo di individuare i dispositivi sono state realizzate grazie al Laboratorio GeoCartografico del Dipartimento di Lettere e culture moderne, in collaborazione con il Dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive.
“L’installazione e il posizionamento di molteplici defibrillatori semiautomatici rappresentano un vero passo in avanti nella prevenzione della morte cardiaca improvvisa e costituiscono il presupposto fondamentale per un Ateneo Cardioprotetto. A ciò si aggiungono le attività formative BLSD erogate da nostri docenti e professionisti esperti per l’utilizzo di questi strumenti chiave per la sopravvivenza prima dell’arrivo dei soccorritori. Con questo progetto – spiega la Rettrice Antonella Polimeni – la Sapienza conferma il proprio impegno per la tutela e la salvaguardia della salute e del benessere di coloro che vivono l’Università. Il raggiungimento di questo traguardo, che è stato reso possibile anche grazie alle competenze interne alla nostra università, rappresenta un esempio virtuoso che colloca Sapienza in prima linea nel contrasto delle morti da arresto cardiaco improvviso”.
L’appuntamento è parte di un progetto di sensibilizzazione volto a ridurre le morti cardiache improvvise: esse rappresentano il principale problema di salute pubblica e sono responsabili di circa il 50% di tutte le morti cardiovascolari. Le maggiori società scientifiche hanno prospettato di ridurre, entro il 2030, le morti da arresto cardiaco di almeno il 20%, ma per raggiungere tale obiettivo è fondamentale organizzare e sviluppare un idoneo primo soccorso tramite il massaggio cardiaco e la defibrillazione precoce, che rappresentano il primo e più importante intervento per salvare la vita.
L’incidenza dell’arresto cardiaco verificatesi al di fuori degli ambienti ospedalieri, cioè in strada, sui luoghi lavoro e di studio, in casa, in luoghi pubblici come stazioni e aeroporti, è compresa tra 20 a 140 persone ogni 100.000 e la sopravvivenza varia dal 2% all’11% strettamente legata alla presenza e alla chiara visibilità di postazioni dove sono localizzati defibrillatori semiautomatici ed alla possibilità di effettuare chiamate di emergenza per attivare i soccorritori.
Il defibrillatore semiautomatico esterno è un dispositivo salvavita che, una volta applicato correttamente, è in grado di riconoscere un’alterazione del ritmo della frequenza cardiaca e di erogare, dietro impulso manuale di un operatore, una scarica elettrica diretta al cuore, azzerandone il battito e successivamente ristabilendone il ritmo. Lo strumento, utilizzato correttamente e tempestivamente in caso di infarto, può salvare la vita all’interessato e il suo utilizzo nei primissimi minuti dall’evento può aumentare del 70% le possibilità di sopravvivenza.