La manifestazione intersindacale di Roma ‘Uniti per la Sanità’ ha evidenziato il momento storico critico che sta attraversando la sanità pubblica. Il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, è stato chiaro: “Il Servizio sanitario nazionale sta precipitando inesorabilmente verso il fallimento. Per impedire questo triste epilogo scendiamo in piazza per salvare la sanità pubblica, per difendere il diritto alla salute e il diritto alle cure”.
“Da anni i Governi – sostiene il dirigente sindacale – stanno deliberatamente programmando il fallimento del Servizio sanitario nazionale, pubblico e universale, a vantaggio del privato, anche quando convenzionato. Hanno agito definanziando, tagliando il personale, bloccando i contratti, ma soprattutto alimentando il conflitto dei cittadini contro gli operatori. Oggi le condizioni di lavoro nei servizi sono pessime, il personale è sottopagato e ridotto ai minimi indispensabili. Con questa legge di Bilancio si definanzia ulteriormente il Fondo sanitario nazionale e non si mettono risorse per assumere, al contrario si favorisce la disaffezione al lavoro pubblico, favorendo la libera professione con la flat tax”.
Inoltre, prosegue Filippi, “non scordiamo che il contratto dei medici e dirigenti sanitari del 2019/2021 è scaduto e bloccato in qualche stanza del Ministero dell’economia e delle finanze, mentre dilaga il fenomeno dei medici mercenari che lavorano a gettone. Il tutto è indecente. Se vogliono una sanità senza medici e sanitari pubblici ci provassero. Noi sindacati uniti in piazza per salvare il Ssn, pubblico e universale, vogliamo le assunzioni, il contratto e migliori condizioni di lavoro. È solo l’inizio, il nostro obiettivo è una grande mobilitazione di tutti gli operatori sanitari uniti alla cittadinanza”.