Partirà il 27 aprile il primo bando da 262 milioni di euro per potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia. Si tratta di un avviso del Ministero della Salute relativo al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) grazie anche al finanziamento “NextgenerationEu” dell’Unione europea. Inoltre, entro il 2023 sarà predisposto un secondo bando dello stesso importo. Complessivamente saranno impegnati per la ricerca biomedica oltre 524 milioni di euro.
L’attuale avviso pubblico prevede risorse stanziate per malattie rare (50 milioni), per i fattori di rischio e prevenzione (162.070.000 euro), e per progetti che puntano a colmare il gap tra ricerca e industria (50 milioni). I progetti, di durata biennale, possono essere presentati da Regioni e Province autonome, Istituto superiore di sanità, Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, Agenzia per i servizi sanitari regionali, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici e privati, Istituti zooprofilattici sperimentali, Aziende Ospedaliere, Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere Universitarie, altri Enti del Ssn.
Bisogna però rispettare alcuni criteri, tra questi: assegnare almeno il 40% del finanziamento richiesto a soggetti attuatori che hanno una stabile organizzazione delle attività di ricerca nel Mezzogiorno; garantire almeno il 30% di ricercatrici collaboratrici principali; rispettare le quote per i giovani ricercatori (età inferiore ai 40 anni) previste dal bando, sia per il personale con rapporto di lavoro già in essere sia per i giovani ricercatori da assumere.
Il bando può essere consultato sul portale italiadomani.gov.it, oppure, basta accedere al link http://ricerca.cbim.it.
Giuseppe Colamonaco