Sarà un fronte unico, costituito dai sindaci dell’Agro nocerino-sarnese e dalle parti sociali, a sollecitare la Regione Campania, per una sanità di qualità, che possa ridare dignità e rispetto ad un territorio di oltre 300 mila abitanti.
Parte da Nocera Inferiore, comune capofila dell’Agro, la battaglia per ottenere migliori servizi sanitari e la possibilità di riconoscimento del Dea di II livello per gli ospedali di Nocera, Pagani, Scafati e Sarno.
Si tratta di una comunità residente in un’area vasta, densamente abitata, da poter essere annoverata alla stessa stregua di una provincia.
È l’area a nord di Salerno che fornisce, grazie alle strutture sanitarie dislocate in diversi comuni, assistenza sanitaria e cure all’intero Agro nocerino-sarnese (comprensorio dell’antica Nuceria Alfaterna di epoca romana) e ai paesi vesuviani e del napoletano.
Quindi, un luogo centrale per i potenziali utenti che vanno da Cava de’ Tirreni sino a Castellammare di Stabia. Eppure, nonostante una popolazione di quasi mezzo milione di persone, le strutture sanitarie dell’Agro sono in sofferenza, da almeno 10 anni.
A confermare il trend, lo storico sindacalista della Cgil, Arturo Sessa, che proprio nell’aula consiliare del Comune di Nocera Inferiore, ha evidenziato “che c’è stato un depauperamento” di un patrimonio costruito negli anni addietro.
Il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, stamattina ha fatto il punto della situazione e dopo aver ascoltato gli interventi dei colleghi e del sindacato, ha tracciato la strada per il futuro: “Raccolgo in modo operativo ciò che è stato detto.
Ci sono delle scadenze dietro l’angolo e concordo con la proposta. Settimana prossima costituiremo un gruppo agile di lavoro per preparare un documento condiviso da presentare alla commissione Sanità regionale”.
Il fronte comune è nato, pronto a far sentire la propria voce a tutti i livelli. L’obiettivo è quello di ottenere pari dignità con le altre realtà della Campania.
Il documento, in via di sviluppo, potrebbe riguardare, le assunzioni di personale medico e paramedico, il rafforzamento logistico delle attuali strutture sanitarie, la costituzione di una Asl dell’Agro, il Dea di II livello ed anche la realizzazione di un nuovo ospedale previo studio di fattibilità.
La strada è stata tracciata e la politica locale farà i passi necessari per ottenere finalmente delle risposte.
Giuseppe Colamonaco